domenica 22 novembre 2015

Alcune riflessioni sui temi di giustizia e unità

di Iscander Micael Tinto

...il destino dell’umanità... sarà deciso dal rapporto che si instaurerà fra queste due fondamentali forze del processo storico, i principi inseparabili dell'unità e della giustizia (Casa Universale di Giustizia)

Nella foto un gruppo di amici bahá'í riuniti in Kenia

Nel documento Il Secolo di Luce, commissionato dalla Casa Universale di Giustizia, leggiamo:
Non occorre più avere il dono della profezia per capire che il destino dell’umanità nel secolo che sta ora incominciando sarà deciso dal rapporto che si instaurerà fra queste due fondamentali forze del processo storico, i principi inseparabili dell'unità e della giustizia. (Casa Universale di Giustizia, Il Secolo di Luce 134)
Rileggevo in questi giorni i recenti accadimenti occorsi in varie parti del mondo, cercando di dare loro una collocazione precisa nell’ambito dell’attuale storia dell’umanità, una storia recente costellata da numerose traversie, piena di sofferenze e apparentemente orientata alla distruzione dell’uomo stesso. Il fenomeno della globalizzazione e le trasformazioni a livello economico, politico, sociale e culturale da essa suscitate stanno mostrando i loro limiti, generando nelle persone un senso di sfiducia che si esprime nel continuo malessere espresso a più livelli nell’ambito delle attività umane, siano esse professionali e lavorative, sociali, famigliari o persino religiose.

Negli Scritti bahá’í leggiamo che la soluzione ai problemi dell’umanità è una soluzione spirituale che invita l’umanità a riflettere sui propri principi e valori:
Esistono dei principi spirituali, o come alcuni preferiscono chiamarli dei valori umani, in base ai quali è possibile trovare la soluzione per ogni problema sociale. Ogni gruppo umano animato da buoni intendimenti può, in generale, concepire delle soluzioni pratiche ai suoi problemi, ma di solito le buone intenzioni e la conoscenza pratica non bastano (Casa Universale di Giustizia, La Promessa della Pace Mondiale 19)
Alla luce di questa riflessione mi sono posto l’obiettivo di analizzare brevemente i principi inseparabili dell’unità e della giustizia così come vengono enunciati e spiegati negli Scritti di Bahá’u’lláh e ‘Abdu’l-Bahá.

Alcune idee sulla giustizia

Il tema della giustizia ha accompagnato le riflessioni dei filosofi fin dagli albori della filosofia ed è tuttora un tema al centro del dibattito dei pensatori della nostra epoca. Bahá’u’lláh spiega:
Come il corpo dell’uomo ha bisogno di un abito per vestirsi, così il corpo dell’umanità ha bisogno di essere adornato con il manto della giustizia e della saggezza. (Bahá’u’lláh, Spigolature XXXIV)
Inoltre Egli esorta l’uomo a riflettere che:
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera ciò nel tuo cuore, come t'incombe d'essere. In verità la Giustizia è il Mio dono per te e l'emblema del Mio tenero amore. Tienila adunque innanzi agli occhi. (Bahá’u’lláh, Parole Celate, Arabo, n.2)
Nelle parole della Comunitá Internazionale Bahá’í:
Essa consente all’individuo di vedere la realtà coi propri occhi invece che con quelli degli altri e conferisce al processo decisionale collettivo un’autorità che può assicurare unità di pensiero e di azione. (Comunità Internazionale Bahá’í, Chi scrive il futuro? 15)
Bahá’u’lláh così descrive le condizioni di un’umanità che ha scelto di voltare le spalle alla giustizia:
...il sembiante della Giustizia è appannato dal velo della polvere, le fiamme della miscredenza divampano e il manto della saggezza è lacerato, la tranquillità e la fedeltà son declinate e rincrudite le prove e le tribolazioni, sono stati infranti i patti e recisi i legami e niuno sa come distinguere la luce dalle tenebre o dall’errore la guida. (Bahá’u’lláh, Spigolature 125)
Ed offre una guida da seguire con attenzione se l’umanità desidera trovare la pace e la tranquillità che tanto agogna:
Sii ornamento per il volto della verità, corona per la fronte della fedeltà, colonna del tempio della rettitudine, alito di vita per il corpo dell’umanità, vessillo per le schiere della giustizia, astro sull’orizzonte della virtù, rugiada per il terreno del cuore umano, arca sull’oceano del sapere, sole nel cielo della munificenza, gemma sul diadema della saggezza, luce risplendente nel firmamento della tua generazione, frutto sull’albero dell’umiltà. (Bahá’u’lláh, Spigolature 277)

Alcune idee sull’unità

Gli scritti bahá’í mostrano come l’unità del genere umano si sia sviluppata progressivamente lungo la storia, partendo dalla famiglia per arrivare oggi finalmente all’unità delle nazioni.

Basta scorrere le pagine di un qualsiasi giornale per leggere di continui conflitti e lotte fra individui, gruppi sociali che tentano in ogni modo di conquistare un metro di terra o un diritto in più per soggiogare il prossimo. Un’umanità disillusa e senza una meta precisa sembra muoversi alla ricerca di una soluzione ai problemi che l’affliggono, pensando che essa risieda nel benessere e nella prosperità materiale.

Osservando tutto ciò, quanto leggiamo negli Scritti bahá’í può sembrare qualcosa di utopistico e distante dalla realtà. In realtà, quello che Bahá’u’lláh e ‘Abdu’l-Bahá vogliono indicare è che la realizzazione dell’unità fra gli uomini non è un evento ma un processo, un insieme di fasi di sviluppo attraverso i quali l’uomo deve necessariamente passare. Così scrive ‘Abdu’l-Bahá:
Lo scopo della creazione dell’uomo è l’unità e l’armonia e non la discordia e la separazione. (‘Abdu’l-Bahá, The Promulgation of Universal Peace 4, traduzione personale)
spiegando inoltre che:
Le religioni divine devono essere causa di unione tra gli uomini, strumenti di unità e di amore; devono promulgare la pace universale, liberare l’uomo da ogni pregiudizio, conferire gioia e letizia, usare gentilezza con tutti ed eliminare ogni differenza e distinzione. (‘Abdu’l-Bahá, Antologia 36)
Il benessere dell’umanità è strettamente correlato alla presenza della religione nella sua vita e all’applicazione costante dei suoi insegnamenti senza permettere che essa venga manipolata dall’uomo. Dovranno essere superati alcuni pregiudizi e preconcetti verso la religione poiché nei secoli essa non sempre ha saputo mantenere la propria integritá a causa delle interpretazioni dell’uomo, del bisogno di potere esercitato nel corso della storia da un manipolo di individui che in momenti diversi si è arrogato il tipo di potere che si esprime nel controllo della conoscenza, delle menti, e delle coscienze dell’uomo.

Il passo che l’umanità collettivamente deve compiere è quello di abbandonare i pregiudizi e le ostilità che ne hanno caratterizzato la sua storia, abbandonando la convinzione che la natura dell’uomo sia negativa e essenzialmente egoista per dare spazio, invece, agli attributi della tolleranza, dell’armonia, dell’amicizia.

Un giardino nella sua diversità è formato da fiori di vari colori ciascuno con la medesima possibilità di attingere alle risorse del terreno, al nutrimento che il giardiniere generosamente gli fornisce. Per troppo tempo l’umanità si è soffermata a considerare le differenze come elementi di conflitto invece che strumenti che possono esaltare la varietà e la possibilità di edificare una società dove ciascun individuo può, proprio per questa sua diversità, abbellire e migliorare una società che si è finora orientata verso il conformismo, e dove i conflitti e le animosità sono all’ordine del giorno.

Questa opportunità è sicuramente stimolante e richiede all’umanità di considerare sotto un’altra ottica i requisiti inseparabili della giustizia e dell’unità in quanto sono i principali strumenti che possono dirigere l’umanità verso un’unione stabile e duratura.

Queste sono opinioni puramente personali e non rappresentano l'opinione della comunità bahá'í o di qualunque sua istituzione. Gli scritti bahá'í invitano ogni singolo ad una libera ed indipendente ricerca:
O FIGLIO DELLO SPIRITO!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non
allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io
possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere
coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere
per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera
ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia
è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore.
Tienila adunque innanzi agli occhi. (Bahá’u’lláh, Parole Celate, Arabo, n.2)

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