Il negozio di un bahá’í a Rafsanjan dopo un incendio doloso nel 2010 |
Domenica, 15 novembre, le autorità iraniane hanno lanciato un attacco coordinato contro la comunità baha’i arrestando 15 bahá’í in tre città, dopo aver fatto irruzione nelle loro case e averle perquisite.
Gli arresti hanno avuto luogo nelle città di Teheran, Isfahan and Mashad. I nomi confermati sono i seguenti:
6 in Teheran
Signor Sahba Farnoush
Signora Negar Bagheri
Signora Nava Monjazeb
Signor Yavar Haghighat
Signor Navid Aghdasi
Signora Helia Moshtagh
5 in Isfahan
Signor Keyvan Nik-Aien
Signora Parvin Nik-Aien
Signora Yeganeh Agahi
Signor Matin Janamian
Signor Arshia Rowhani
4 in Mashad
Signora Sanaz Eshaghi
Signora Nika Pakzadan
Signora Farzaneh Daneshgari
Signora Nagmeh Zabihian
Inoltre, oltre cinque negozi sono stati chiusi dalle autorità nelle città di Ghaem Shahr, Kerman e Rafsanjan. Non è un caso che le chiusure abbiano avuto luogo un giorno dopo che la comunità bahá’í aveva celebrato due delle più importanti festività sacre bahá’í, la Nascita del Báb e la Nascita di Bahá’u’lláh, che cadono in due giorni consecutivi e durante le quali i baha’i si astengono dal lavoro. Per gli esercenti, questo significa chiudere i loro esercizi, un atto che equivale a una punizione da parte delle autorità, che hanno spesso impedito ai bahá’í di riaprire i negozi, dopo averli chiusi. E in effetti alcuni dei negozi che sono stati chiusi dopo le Festività gemelle nel 2014 non hanno ancora avuto il permesso di riaprire.
Non si conoscono altri dettagli.
Per leggere l’articolo in inglese online, vedere le fotografie e accedere ai link si vada a: http://news.bahai.org/story/1084
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