mercoledì 16 dicembre 2015

Nel COP21 i baha’i vedono un movimento verso l’unità

Parigi, 14 dicembre 2015, (BWNS)

Foto di Yann Caradec
Secondo la Baha’i International Community (BIC) il risultato della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici della settimana scorsa, noto come COP21, che ha prodotto un accordo firmato da 196 nazioni per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, è un passo significativo verso una maggiore unità e collaborazione tra le nazioni mentre il mondo impara ad affrontare importanti sfide globali.

«Dal punto di vista dell'unità nell’azione, la conferenza di Parigi deve essere considerata un successo», ha detto Serik Tokbolat, rappresentante della BIC presso le Nazioni Unite. «Anche se alcuni hanno obiettato che il documento finale non soddisfa ciò che è realmente necessario per prevenire gli effetti principali del cambiamento climatico, il mondo ha dimostrato di essere capace di riunirsi a livello globale e di consultarsi a fondo sul proprio futuro».

Il signor Tokbolat ha rappresentato la BIC assieme a una delegazione baha’i durante la conferenza, che ha riunito migliaia di rappresentanti di governi, di imprese e della società civile.

«Nelle nostre attività, nelle nostre discussioni e nelle nostre dichiarazioni, ci siamo proposti di richiamare l'attenzione sulla necessità che individui, comunità e istituzioni in tutto il mondo sviluppino nuovi modelli di azione e di interazione che possano aiutare l'umanità collettivamente ad assumere un atteggiamento più equilibrato nei confronti dell'ambiente».

Ha poi proseguito affermando che: «L'umanità può prendere alcuni provvedimenti per prevenire gli effetti negativi del cambiamento climatico e migliorare il suo rapporto con il pianeta se agirà con visione e determinazione».

Il principale contributo della Baha’i International Community al COP21, ha detto il signor Tobkolat, è una dichiarazione ufficiale, intitolata «Visione condivisa, determinazione condivisa: scegliamo insieme il nostro futuro globale

Il documento spiega che «modelli sostenibili di vita individuale e collettiva ... richiedono non solo nuove tecnologie, ma anche una nuova consapevolezza degli esseri umani, tra cui una nuova concezione di noi stessi e del nostro posto nel mondo».

Anche il Forum internazionale sull’ambiente (IEF), un'organizzazione di ispirazione baha’i, ha partecipato alla manifestazione. La BIC e il Forum hanno organizzato, co-sponsorizzato o partecipato a una serie di eventi collaterali del COP21.

Arthur Dahl, Presidente del Forum ed ex vice assistente del direttore esecutivo del Programma ONU per l’ambiente (UNEP), ha detto che «il Forum internazionale sull’ambiente ha cercato di allargare la discussione sui cambiamenti climatici oltre la scienza e le soluzioni tecnologiche per includere una trasformazione sociale basata su valori che sarà fondamentale per l'attuazione dell'accordo di Parigi.

«Il Forum ha sostenuto questa tesi con esempi pratici tratti dall'apprendimento in alcune comunità baha’i, come quelle di Vanuatu e della Malesia dopo i disastri naturali che le hanno colpite, e in corsi di ispirazione baha’i sui cambiamenti climatici, nonché nella ricerca basata sui valori per imparare a motivare stili di vita sostenibili e sui meccanismi di responsabilità nel governo internazionale».

Per leggere l'articolo in inglese on-line, visualizzare fotografie e accedere ai link si vada a: http://News.Bahai.org/story/1087

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