sabato 19 dicembre 2015

Le continue violazioni dei diritti umani in Iran messe in luce in un voto dell'ONU

Nazioni Unite, 18 dicembre 2015, Baha'i World News Service (BWNS)



Il mese scorso, 20 baha’i sono stati arrestati dalle autorità iraniane, che hanno anche effettuato una serie di chiusure coordinate di negozi, a danno di circa 28 baha’i proprietari degli esercizi. Oggi l'ONU ha espresso «grave preoccupazione» per questa discriminazione religiosa e per altre continue violazioni dei diritti umani in Iran.

Con 81 voti favorevoli, 37 contrari e 67 astensioni, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione che affronta la situazione dei diritti umani in Iran, esprime preoccupazione non solo per le persecuzioni religiose ma anche per il frequente ricorso del governo alla pena di morte, per il mancato rispetto delle procedure legali, per le restrizioni alla libertà di espressione e per la discriminazione in atto contro le donne e le minoranze etniche.

«Accogliamo con favore questa risoluzione», ha detto Bani Dugal, la principale rappresentante della Baha’i International Community presso le Nazioni Unite. «Ciò dimostra che la comunità internazionale è informata e preoccupata per le continue violazioni dei diritti dei cittadini iraniani da parte del loro governo in una vasta gamma di aree, nonostante il governo sostenga il contrario e prometta di migliorare.

«Certamente per i baha’i iraniani, la politica della persecuzione sistematica e capillare è rimasta invariata. Proprio il mese scorso, mentre l'Assemblea generale stava esaminando questa risoluzione, le autorità iraniane hanno arrestato 20 baha’i in tre città e hanno chiuso almeno 28 imprese baha’i in altre sei città. Queste azioni dimostrano che il programma anti-baha’i è molto articolato e diretto dal governo», ha detto la signora Dugal.

Tra le altre cose, la risoluzione esprime «profonda preoccupazione» per «le continue gravi limitazioni e restrizioni al diritto alla libertà di pensiero, di coscienza, di religione o di credo».

La risoluzione inoltre chiede al governo di rilasciare i sette dirigenti baha’i imprigionati e «di eliminare, nel diritto e nella pratica, tutte le forme di discriminazione, compresa la chiusura delle imprese e altre violazioni dei diritti umani contro persone appartenenti a minoranze religiose riconosciute e non riconosciute».

La risoluzione è stata presentata dal Canada e co-sponsorizzata da 44 altri paesi. Essa è stata presa dopo che Ahmed Shaheed, il relatore speciale sui diritti umani in Iran, e dal Segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon hanno presentato alcuni rapporti sui diritti umani in Iran, adducendo numerosi esempi di continue violazioni del diritto internazionale dei diritti umani da parte del governo dell'Iran.

Per leggere l'articolo in inglese on-line, visualizzare fotografie e accedere ai link si vada a: http://News.Bahai.org/story/1088

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