venerdì 1 aprile 2016

Il nobile stadio dell’insegnante

Considerare l'allievo come una miniera di gemme preziose sovverte il concetto oggi prevalente che lo vede come una coppa vuota che necessita di essere riempita di conoscenza.

di Pharan Akhtarkhavari
da Bahaiblog


Nella Fede Bahá’í l’educazione è considerata estremamente importante. Gli scritti bahá’í descrivono il nobile stadio dell’insegnante e lo onorano, specialmente quando si tratta di educare i bambini. È in questa relazione tra allievo e insegnante che l’educazione acquista significato. Si potrebbe dire che l’insegnamento sia uno dei più nobili atti dell’anima. L’opportunità di insegnare consente di rendersi pienamente conto di quanto l’anima sia influenzata dall’apprendimento, consente di percepire il desiderio che l’anima di un’altra persona prova per la conoscenza e di intuire la sua ricerca della bellezza. Un insegnante si assume la responsabilità immensa di aiutare un essere umano a crescere, di metterlo sulla strada senza fine della ricerca ed dell'esplorazione della natura delle cose. Un insegnante ha questo privilegio unico e non deve essere sottovalutato. Per chi svolge questa professione il sacro compito di:
Educare e istruire i bambini è una delle azioni umane più meritevoli e attrae la grazia e il favore del Misericordiosissimo, perché l’educazione è la base indispensabile d’ogni umana perfezione e permette all’uomo di farsi strada fino alle vette della gloria eterna. (‘Abdu’l-Bahá, Educazione Bahá’í 43)
L’educazione però non si limita al linguaggio, alle scienze e alle arti. Per quanto magnifiche e formative siano queste conoscenze che ci consentono di sviluppare un quadro intellettuale e culturale del nostro mondo, queste sono forme di educazione complementari che risultano veramente efficaci solo quando sono affiancate ad una solida educazione morale che deve costituire il fondamento di qualsiasi progetto educativo.

‘Abdu’l-Bahá scrive chiaramente:
L’educazione Divina è quella del Regno di Dio; essa consiste nell’acquisire perfezioni divine, e questa è la vera educazione; perché, in questa condizione, l’uomo diventa il centro della apparizione divina; la dimostrazione vera delle parole: “Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza”. Questa è la meta suprema dell’umanità . (‘Abdu’l-BaháEducazione Bahá’í 27)
Sull’educazione Bahá’u’lláh ci offre questa prospettiva:
Considera l’uomo una miniera ricca di gemme di inestimabile valore. Soltanto l’educazione può rivelarne i tesori e permettere all’umanità di goderne. (Bahá’u’lláh, Spigolature 268)
Una prospettiva che apre una nuova dimensione che l’insegnante deve considerare nella scelta di un metodo educativo e per orientare il suo lavoro. Una prospettiva che sovverte completamente il punto di vista oggi prevalente che vede lo studente come una coppa vuota che necessita di essere riempita di conoscenza, per sostituirla con il concetto di una miniera piena di gemme che deve essere sfruttata non per scopi egoistici ma per il progresso del genere umano nel suo complesso.

Un insegnante quindi si impegna per creare nel bambino una forte identità morale che sia mossa dal desiderio di diventare un uomo retto e nobile, un uomo che si impegna a contribuire al miglioramento del mondo. Questa prospettiva, che offre all’insegnante il privilegio di accompagnare l'allievo alla scoperta delle sue doti uniche, al contempo incoraggia l’insegnante stesso a perseverare nella ricerca delle proprie gemme. L’insegnante deve rendersi profondamente conto di quanto scritto dalla Casa Universale di Giustizia:
…una corretta educazione può aiutare i bambini ad allargare i propri orizzonti e a guardare al progresso e alla gloria della nazione.  E quando le dimensioni della loro visione si allargano ulteriormente, essi arrivano indubbiamente a vedere nel progresso dell’intera razza umana e nella promozione dei veri interessi di tutti i popoli del mondo lo scopo informatore della loro vita. (Casa Universale di Giustizia, lettera datata 24 novembre 2009)
‘Abdu’l-Bahá ci dice:
Sii maestro d’amore, in una scuola d’unità. Addestra i figli degli amici del Misericordioso nelle regole e nei modi della Sua amorevolezza. Accudisci alle pianticelle del Paradiso di Abhá con le acque sgorganti della Sua grazia, della Sua pace e della Sua gloria. Falle fiorire sotto le piogge della Sua munificenza. Fa’ tutto ciò che puoi perché i bambini emergano e crescano freschi, delicati e dolci, come gli alberi ideali nei giardini del Paradiso .  Tutti questi doni e queste grazie dipendono dall’amore per la Bellezza del Gloriosissimo, e dalle benedizioni degl’insegnamenti dell’Eccelso, e dalle istruzioni spirituali dell’Accolta Suprema, e dall’estasi, e dall’ardore, e dal perseguire diligentemente tutto ciò che darà eterna gloria alla società umana . (‘Abdu’l-BaháEducazione Bahá’í 46)
A questo proposito, negli ultimi venti anni, i bahá’í in tutto il mondo si sono impegnati sistematicamente nella formazione di insegnanti attivi nelle loro comunità, usando materiale apposito preparato e distribuito dall’Istituto Ruhi. Questo materiale rappresenta una porzione del curriculum dell’Istituto sviluppata specificamente per i bambini nell’età della scuola elementare. Al momento è disponibile materiale per le classi dalla prima alla terza e nei prossimi anni sarà reso disponibile materiale anche per le classi successive.

Le persone che studiano questo materiale apprendono i principi dell’educazione bahá’í, la struttura delle classi e alcune basi della loro gestione. Il materiali poi prosegue presentando le lezioni per familiarizzare gli insegnanti con il loro contenuto. Quello che appare ancora una volta evidente, attraverso questo materiale, è la nozione sottostante che la vera educazione, l’educazione divina e spirituale di un essere umano, deve essere il primo passo di ogni progetto educativo e che tutti, indipendentemente dal credo, dalla classe o dal colore  devono avere la possibilità di beneficiare di questi doni.

Una persona che affronti la sua attività di insegnante avendo in mente questi concetti improvvisamente si rende conto dell’immensa gioia che si sprigiona nella relazione insegnante-allievo. Si rende conto dell’effetto energizzante sulla propria anima e della sfida che comporta l’impegnarsi con questi piccoli esseri umani, assolutamente sorprendenti. L’insegnante inizia a desiderare la prossima opportunità di essere con questi bambini, anime che hanno una curiosità e un’energia incontaminate ma che, allo stesso tempo, richiedono di essere catalizzate da un insegnamento di ottimo livello.

La domanda allora diventa come si possa raggiungere questo nobile stadio. Cosa significa lavorare per ottenere le sconosciute e indefinibili qualità di un insegnante? Come scoprire le incalcolabili benedizioni e il privilegio di praticare un’attività antica come è quella di educare i bambini a vivere con nobiltà e ad essere membri attivi della propria comunità, spinti dalle più elevate motivazioni di contribuire al bene comune? ‘Abdu’l-Bahá ha dichiarato:
Tra i massimi servigi che l’uomo può rendere a Dio Onnipotente c’è l’educazione e l’addestramento dei bambini, pianticelle del Paradiso di Abhá, così che questi bimbi, protetti dalla grazia nella via della salvezza, crescendo simili a perle di munificenza divina nella conchiglia dell’educazione, possano un giorno adornare la corona della gloria eterna.

Ma è molto difficile svolgere questo servizio, e ancor più difficile farlo con successo. Spero che vi disimpegnerete bene in questo importantissimo compito, e che vincerete la vostra battaglia e diverrete un’insegna dell’abbondante grazia di Dio; che questi bambini, allevati tutti nei santi Insegnamenti, sviluppino caratteri simili alle dolci aure spiranti sui giardini del Gloriosissimo ed esalino la loro fragranza in tutto il mondo. (‘Abdu’l-Bahá, Antologia 130)
Questo articolo ha solo sfiorato la superficie, creato una piccola onda in un oceano infinito, ha fugacemente scorto la vastità di questo deserto infinito di pratica e ha solo immaginato l’oasi, il miraggio della vera comprensione.

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Queste sono opinioni puramente personali e non rappresentano l'opinione della comunità bahá’í o di qualunque sua istituzione. Gli scritti bahá’í invitano ogni singolo ad una libera ed indipendente ricerca:
O FIGLIO DELLO SPIRITO!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non
allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io
possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere
coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere
per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera
ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia
è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore.
Tienila adunque innanzi agli occhi.
(Bahá’u’lláhParole Celate, Arabo, n.2)

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