Federica Mogherini, Rappresentante UE per gli Affari Esteri, e Mohammad Javad Zarif, Ministro degli Esteri Iraniano, si incontrano a Teheran - Foto Hamed Malekpour CC BY 4.0 |
BRUXELLES –13 aprile 2016 – L’Ufficio della BIC a Bruxelles ha scritto a Federica Mogherini, l’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e ai commissari Elżbieta Bieńkowska, Tibor Navracsics e Carlos Moedas, che faranno parte della delegazione dell’Unione Europea che si recherà a Teheran per una visita bilaterale di due giorni il 16-17 aprile 2016.
In una lettera all’Alto rappresentante, la BIC ha espresso la propria speranza che la signora Mogherini trovi l’opportunità di occuparsi, oltre che dei piani per lo sviluppo economico dell’Iran, anche del tema dei diritti umani, in modo da ricordare ancora una volta alle autorità iraniane l’importanza di questa questione per i popoli europei e i loro rappresentanti.
La signora Rachel Bayani, rappresentante della Bahá’í International Community a Bruxelles, ha detto: «Se non si rispettano scrupolosamente i diritti umani di ogni cittadino, le misure adottate in altri campi delle transazioni umane, dall’economia all’ambiente, pur encomiabili, non produrranno alcun risultato».
In lettere separate indirizzate ai commissari, la Bahá’í International Community ha chiesto loro di sollevare anche la questione dell’educazione e del diritto al lavoro per tutti sì che le autorità iraniane siano incoraggiate ad adottare misure concrete e tangibili per porre rimedio alla situazione.
«Nessuna società può sperare di prosperare se ampie sezioni della sua popolazione sono relegate ai piani più bassi dell’economia e non hanno il permesso di contribuire alla sua prosperità e alla sua crescita e se a un significativo numero dei suoi giovani è impedito di contribuire al suo capitale intellettuale», ha detto la signora Bayani.
Una risoluzione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2015, esorta il governo dell’Iran a «eliminare, nella legge e nella pratica, tutte le forme di discriminazione, inclusa la chiusura di aziende, e altre violazioni dei diritti umani contro persone appartenenti a minoranze religiose riconosciute e non riconosciute».
Fra le minoranze che reclamano i propri diritti in Iran vi sono i bahá’í, che costituiscono la maggiore minoranza religiosa non musulmana del paese. Essi sono stati oggetto di un’implacabile campagna di persecuzione sponsorizzata dallo stato. Fra le altre cose per oltre 35 anni ai loro giovani è stato vietato l’accesso alle università.
In una dichiarazione del 14 marzo 2016 alla XXXI sessione del Consiglio ONU per i diritti umani, l’Unione Europea ha espresso «gravi preoccupazioni per la situazione delle minoranze religiose in Iran, in particolare la continua e sistematica discriminazione delle persone che appartengono alla comunità bahá’í».
Testo dell'articolo originale in inglese
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Riportiamo di seguito il testo della lettera inviata dalla Bahá’í International Community all'Alto rappresentante dell’Unione Europea
S.E. Federica Mogherini
Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri e la politica di sicurezza e Vicepresidente della Commissione europea
Bruxelles, 12 aprile 2016
Caro Alto rappresentante e Vicepresidente della Commissione,
mentre Lei Si prepara a visitare l’Iran, la Bahá’í International Community vorrebbe parlarLe della situazione dei diritti umani e in particolare della situazione della comunità bahá’í del paese. Una risoluzione adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2015 esorta il governo dell’Iran a «eliminare, nella legge e nella pratica, tutte le forme di discriminazione, inclusa la chiusura di aziende, e altre violazioni dei diritti umani contro persone appartenenti a minoranze religiose riconosciute e non riconosciute». Fra le minoranze che reclamano i propri diritti in Iran vi sono i bahá’í, che costituiscono la maggiore minoranza religiosa non musulmana del paese. Essi sono stati oggetto di un’implacabile campagna di persecuzione sponsorizzata dallo stato. Fra le altre cose per oltre 35 anni ai loro giovani è stato vietato l’accesso alle università. In una dichiarazione del 14 marzo 2016 alla XXXI sessione del Consiglio ONU per i diritti umani, l’Unione Europea ha espresso «gravi preoccupazioni per la situazione delle minoranze religiose in Iran, in particolare la continua e sistematica discriminazione delle persone che appartengono alla comunità bahá’í».
La sincerità dell’Iran nel suo impegno con la comunità internazionale e nel suo desiderio del benessere della sua popolazione può essere misurata in base alla disponibilità del governo ad allineare il trattamento dei suoi cittadini con i requisiti delle convenzioni internazionali di cui è firmatario. Confidiamo che Lei condivida l’opinione che nessuna società può sperare di prosperare se ampie sezioni della sua popolazione sono relegate ai piani più bassi dell’economia e non hanno il permesso di contribuire alla sua prosperità e alla sua crescita e se a un significativo numero dei suoi giovani è impedito di contribuire al suo capitale intellettuale.
Pertanto nutriamo grandi speranze che durante la Sua visita Lei possa trovare il modo di occuparsi, oltre che dei piani per lo sviluppo economico dell’Iran, anche del tema dei diritti umani, inclusi quelli dei bahá’í, in modo da ricordare ancora una volta alle autorità iraniane l’importanza di questa questione per i popoli europei e i loro rappresentanti e da incoraggiarle ad adottare misure concrete e tangibili per porre rimedio alla situazione
Sinceramente sua,
Rachel Bayani
Rappresentante
Bahá’í International Community – Ufficio di Bruxelles
Allegati:
-Rendiconto delle persecuzioni dei bahá’í in Iran
-Relazione preparata dalla Bahá’í International Community intitolata: «Their Progress and Development are Blocked: The economic oppression of Iran’s Bahá’ís (Il loro progresso e il loro sviluppo sono bloccati: l’oppressione economica dei bahá’í in Iran)».
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