venerdì 2 ottobre 2015

Tutto cresce verso la luce

di Tim Wood
Originale in inglese tratto da bahaiteachings.org

Girasoli in Slesia, Pudelek (CC)
…la luce è il simbolo della conoscenza e l’oscurità quello dell’ignoranza.
(Abdu’l-Bahá, Lezioni di San Giovanni d’Acri)
Gli scritti bahá’í descrivono il materialismo come la forza dell’oscurità, ma che cosa significa materialismo e che cosa significa oscurità? Un’espressione del materialismo è l’energia che dedichiamo ad acquisti e vendite di oggetti. Un’altra è la facilità con la quale ci lasciamo guidare da ciò che stuzzica i nostri appetiti e svilisce la nostra natura. Entrambe queste espressioni scaturiscono da un fondamentale fraintendimento della realtà, la falsa idea che solo quello che possiamo percepire fisicamente sia reale:
Uno degli atteggiamenti più singolari che osserviamo è quanto i materialisti di oggi siano orgogliosi del loro asservimento agli istinti naturali. Essi sostengono che nulla è degno di fede e approvazione eccetto quanto sia percepibile o tangibile. Secondo le loro dichiarazioni essi sono schiavi della natura, all'oscuro del mondo spirituale, ignari del Regno divino e inconsapevoli delle grazie paradisiache…
(‘Abdu’l-Bahá, Promulgation of Universal Peace, traduzione personale)
Lo spirito umano penetra i misteri del mondo naturale e scopre realtà che vanno molto oltre il sensibile. Possiamo incanalare l’elettricità e illuminare una lampadina. Possiamo comunicare da una parte all'altra del mondo attraverso un cavo. Grazie all’intelletto acquistiamo consapevolezza di aspetti della realtà che erano prima sconosciuti. Questo dimostra che la realtà va ben oltre la limitata capacità dei nostri sensi esteriori. Infatti noi scopriamo e comprendiamo i grandi misteri della vita grazie alla potenza dello spirito umano. Noi domiamo quei misteri per consentire agli esseri umani di trascendere il loro mondo naturale:
[L’uomo] identifica realtà latenti nel grembo della terra, scopre tesori, penetra segreti e misteri del mondo fenomenico e porta alla luce ciò che secondo le gelose leggi della natura dovrebbe rimanere celato, sconosciuto e impenetrabile. Attraverso un ideale potere interiore l’uomo porta queste realtà da un piano invisibile a quello visibile. (‘Abdu’l-Bahá, Promulgation of Universal Peace, traduzione personale)
‘Abdul-Bahá prosegue spiegando che:
Anche l’amore è una realtà intellegibile e non sensibile. Infatti l’orecchio non ode queste realtà, l’occhio non le vede, l’olfatto non le percepisce, il gusto non le discerne e il tatto non le avverte. Anche l’etere, le cui forze secondo la filosofia naturale sono il calore, la luce, l’elettricità e il magnetismo, non è una realtà sensibile, ma intellegibile. Allo stesso modo, anche la natura è una realtà intellegibile e non sensibile, lo spirito non è una realtà sensibile, ma intellegibile. (‘Abdu’l-Bahá, Lezioni di San Giovanni d’Acri – nuova edizione, traduzione personale)
Come le piante cercano la luce del sole e crescono verso di essa, il nostro spirito interiore cerca una sorgente di illuminazione. ‘Abdul-Bahá dice che coloro che hanno seguito le superstizioni del passato sono divenuti “incuranti della realtà che unifica” e hanno “oscurato la luce paradisiaca della verità divina e siedono nelle tenebre delle imitazioni e delle immaginazioni”. Questa cieca imitazione delle tradizioni del passato, così come l’assunto materialista che solo ciò che sia sensibile è reale, non possono che condurci nell’oscurità. L’illuminazione sembra venire dalla ricerca e dalla comprensione della realtà, nei suoi aspetti sensibili e intellegibili.

Queste sono opinioni puramente personali e non rappresentano l'opinione della comunità bahá'í o di qualunque sua istituzione. Gli scritti baha’i invitano ogni singolo ad una libera ed indipendente ricerca:

O FIGLIO DELLO SPIRITO!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non
allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io
possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere
coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere
per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera
ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia
è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore.
Tienila adunque innanzi agli occhi. (Bahá’u’lláhParole Celate, Arabo, n.2)

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