mercoledì 16 marzo 2016

Pregare in nome dell'amore

Siccome la qualità principale dei messaggeri di Dio è l'amore, le nostre preghiere chiedono loro di rafforzare la nostra capacità di amare.

di David Langness
Originale in inglese su bahaiteachings.org

 La preghiera è il servizio del cuore (Il Talmud)

La preghiera è il più grande fra i sortilegi, quello che maggiormente dà salute . . . Fra tutti i rimedi questo è il guaritore che risana mediante la Parola Santa (Lo Zend Avesta)

Ti siano gradite le parole della mia bocca, davanti a te i pensieri del mio cuore. Signore, mia rupe e mio redentore. (Salmi XIX, 15)

Aiutatevi con la pazienza e con la Preghiera, che son cose gravi, ma non per gli umili... (Corano II, 45)

RivèlaTi dunque, o Signore, con il Tuo dire misericordioso e con il mistero della Tua essenza divina, affinché l'estasi santa della preghiera colmi le anime nostre – una preghiera che si innalzi al di sopra delle parole e delle lettere, che trascenda il mormorìo delle sillabe e dei suoni – e tutto si unisca nel nulla innanzi alla rivelazione del Tuo splendore. (‘Abdu’l-Bahá, Preghiere Baha'i 205)
Quando ero bambino ogni domenica in chiesa il nostro pastore luterano diceva: "Preghiamo in nome di Gesù."

Allora mi chiedevo cosa significasse. Come si fa a pregare in nome di qualcun altro?

Allora lo chiesi al pastore. Mi diede una risposta improvvisata, sconclusionata e insoddisfacente che, per quanto fossi bambino, mi venne il sospetto che in realtà la risposta non la sapesse. Così andai in biblioteca a cercarla. Non fui fortunato. Alla fine, frustrato, chiesi alla bibliotecaria. Lei sapeva esattamente dove cercare e mi mostrò la spiegazione in un vecchio libro.

In quel libro era scritto che pregare in nome del Signore originariamente significava che la preghiera doveva essere secondo la Parola Divina. Come esempio il libro ricordava come Gesù avesse chiesto ai discepoli di pregare nel nome di Gesù e avesse promesso loro che avrebbero ricevuto ciò per cui pregavano. Benchè fossi ancora un bambino sospettai che questa promessa non fosse da prendere alla lettera ma, al contrario, parlasse del significato simbolico dell'invocare il nome sacro.

Più avanti negli anni imparai che un nome esprime le qualità di colui che viene nominato, il che significa che pregare in  pregare in nome di Dio, o di qualsiasi profeta o messaggero di Dio, ci ricorda le profonde qualità spirituali associate con quel nome. Così pregare, supplicare e chiedere qualcosa in nome di Dio o di Gesù o di Buddha o di Bahá’u’lláh significa dimenticare la nostra volontà a favore della volontà di Dio, significa immergere il nostro io individuale e la nostra identità nella grande coscienza dell'eterno e creare un legame mistico con qualcosa di più grande di noi. Siccome la qualità principale dei messaggeri e dei profeti di Dio è l'amore, le nostre preghiere chiedono loro di rafforzare la nostra capacità di amare. Come alleniamo la mente imparando fatti, teorie e verità scientifiche, questa pratica similmente  educa l'anima.

Nei Fratelli Karamazov, l'autore russo Fyodor Dostoevsky scrive:
Giovane, non dimenticare la preghiera. Ogni volta che preghi, se la tua preghiera è sincera, in essa baluginerà un nuovo sentimento e una nuova idea che prima non conoscevi e che ti ridarà nuova forza; e capirai che la preghiera è crescita.
L'atto volontario di pregare ci educa consentendoci di distaccarci dal nostro ego e quindi consente alle nostre anime di trascendere il loro stadio. Quando preghiamo cerchiamo l'essenza più intima del nostro essere e otteniamo accesso ad una esistenza spirituale più vasta. La preghiera ci apre le porte di un nuovo mondo.

bahá’í pregano e meditano giornalmente, leggendo preghiere rivelate da Bahá’u’lláh stesso, il profeta e fondatore della Fede Bahai, e da ‘Abdu’l-Bahá, il suo esmpio perfetto. I bahá’í sono anche liberi di pregare secondo le loro parole. I bahá’í non hanno chiese, clero o servizi liturgici ma hanno degli incontri informali di preghiera che durante i quali spesso si leggono le preghiere di Bahá’u’lláh e di ‘Abdu’l-Bahá ma si possono leggere anche preghiere dagli scritti sacri di tutte le grandi religioni mondiali. Soprattutto gli insegnamenti bahá’í dicono che le preghiere devono venire dal cuore e dall'anima di ogni individuo.
"…Il primo principio della preghiera è di volgere il proprio cuore a Dio" (‘Abdu’l-BaháStar of The West, Volume 3, p. 698., traduzione personale)
Gli insegnamenti bahá’í hanno preghiere per la maggior parte delle situazioni, prove e difficoltà che noi esseri umani possiamo incontrare nella vita. Le preghiere bahai ,lette in silenzio o ad alta voce o anche cantate, hanno il potere di smuovere il cuore umano e di influenzare profondamente l'anima. Scritte in un linguaggio metaforico e simbolico, offrono rassicurazione, benessere e pace.

Ognuna di queste preghiere, indipendentemente dal loro soggetto, invocano l'assistenza di Dio:
Ti prego, o Mio Signore, per il Tuo Nome celato e prezioso che chiama a gran voce nel regno della creazione e convoca tutti i popoli all’Albero oltre il quale non si passa, al sito della gloria trascendente, di far discendere su di noi e sui Tuoi servi la traboccante pioggia della Tua misericordia, perché́ ci puri- fichi dal ricordo di tutto fuorché́ Te e ci avvicini alle sponde dell’oceano della Tua grazia. Disponi, o Signore, con la Tua eccellentissima Penna, ciò̀ che immortali le nostre anime nel Regno della gloria, che perpetui i nostri nomi nel Tuo Regno e salvaguardi le nostre vite nei forzieri della Tua protezione e i no- stri corpi nella rocca della Tua inviolabile fortezza. Tu hai potere su tutte le cose, passate e future. Non v’è altro Dio che Te, il Protettore Onnipotente, Colui Che esiste da Sé. (Bahá’u’lláh, Spigolature 311)
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Queste sono opinioni puramente personali e non rappresentano l'opinione della comunità bahá’í o di qualunque sua istituzione. Gli scritti bahá’í invitano ogni singolo ad una libera ed indipendente ricerca:
O FIGLIO DELLO SPIRITO!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non
allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io
possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere
coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere
per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera
ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia
è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore.
Tienila adunque innanzi agli occhi.
(Bahá’u’lláhParole Celate, Arabo, n.2)
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