domenica 6 settembre 2015

Non si possono mangiare i soldi

di Arthur Lyon Dahl
Originale in inglese tratto da bahaiteachings.org

Sesta parte della serie: L'enciclica di Papa Francesco e una prospettiva bahá'í

Foto di Andres Miguez
Nella sua enciclica ‘Laudato Sì’ Papa Francesco sottolinea come la protezione ambientale non possa essere assicurata solo in base a calcoli di costi e benefici finanziari. La salute della Terra, in altre parole, viene prima di qualsiasi considerazione finanziaria.

Il Papa, riguardo agli organismi geneticamente modificati (OGM), scrive: “la tecnica separata dall’etica difficilmente sarà capace di autolimitare il proprio potere.” (§136)

Il Papa menziona la necessità di responsabilità comuni e diversificate, si schiera contro il mercato delle emissioni di CO₂ e invita all’uso di forme di energia meno inquinanti. Evidenzia poi la necessità di applicare con efficacia trattati internazionali, norme globali, valutazioni di impatto ambientali e i principi di precauzione. Sul sistema di governance degli oceani, in particolare, ribadisce la necessità di “un accordo sui regimi di governance per tutta la gamma dei cosiddetti beni comuni globali.” (§174).

Siamo stati testimoni di un risveglio del potere degli stati nazione, principalmente a causa dei settori aziendale e finanziario che, per la loro natura transnazionale, tendono a prevalere sulla politica. Data questa situazione è essenziale concepire istituzioni internazionali più forti e organizzate con più efficienza, con funzionari nominati correttamente, per accordo tra i governi nazionali, con potere di imporre sanzioni:
La miope costruzione del potere frena l’inserimento dell’agenda ambientale lungimirante all’interno dell’agenda pubblica dei governi... La grandezza politica si mostra quando, in momenti difficili, si opera sulla base di grandi principi e pensando al bene comune a lungo termine. Il potere politico fa molta fatica ad accogliere questo dovere in un progetto di Nazione. (§178)
Abbiamo bisogno di una politica che pensi con una visione ampia, e che porti avanti un nuovo approccio integrale, includendo in un dialogo interdisciplinare i diversi aspetti della crisi. Molte volte la stessa politica è responsabile del proprio discredito, a causa della corruzione e della mancanza di buone politiche pubbliche. (§197)
L’enciclica papale sollecita un sistema economico che sia degna espressione delle nostre più nobili qualità umane, che si sforzi, con intelligenza, forza e responsabilità, di promuovere uno sviluppo equo e sostenibile nel contesto di un più ampio concetto di qualità della vita. Come negli scritti bahá’í, egli enfatizza l’importanza e la nobiltà del lavoro:
Siamo chiamati al lavoro fin dalla nostra creazione. Non si deve cercare di sostituire sempre più il lavoro umano con il progresso tecnologico: così facendo l’umanità danneggerebbe sé stessa. Il lavoro è una necessità, è parte del senso della vita su questa terra, via di maturazione, di sviluppo umano e di realizzazione personale. (§128)
L’attività imprenditoriale, che è una nobile vocazione orientata a produrre ricchezza e a migliorare il mondo per tutti, può essere un modo molto fecondo per promuovere la regione in cui colloca le sue attività, soprattutto se comprende che la creazione di posti di lavoro è parte imprescindibile del suo servizio al bene comune. (§129)
…ad ogni bambino va insegnata una professione, un’arte, o un commercio, così che ogni membro della comunità sia messo in condizione di guadagnarsi da vivere. Il lavoro fatto in spirito di servizio è la più alta forma di adorazione – ‘Abdu’l-bahá, Filosofia Divina (traduzione personale)
L’enciclica papale sostiene che la crescita economica sfrenata non dovrebbe mai essere una meta per se stessa – invece lo sviluppo sostenibile può fissare limiti di crescita investendo per il mondo della natura e al suo servizio:
Ma dobbiamo convincerci che rallentare un determinato ritmo di produzione e di consumo può dare luogo a un’altra modalità di progresso e di sviluppo. Gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine. Se non abbiamo ristrettezze di vedute, possiamo scoprire che la diversificazione di una produzione più innovativa e con minore impatto ambientale, può essere molto redditizia. (§191)
Se in alcuni casi lo sviluppo sostenibile comporterà nuove modalità per crescere, in altri casi, di fronte alla crescita avida e irresponsabile che si è prodotta per molti decenni, occorre pensare pure a rallentare un po’ il passo, a porre alcuni limiti ragionevoli e anche a ritornare indietro prima che sia tardi. (§193)
Questo delicato equilibrio tra la materia e lo spirito, così ignorato dai sistemi economici finora costituiti e diffusi tra gli esseri umani, è diventato una necessità urgente dell’età contemporanea:
Desidero farvi capire che il progresso materiale e il progresso spirituale sono due cose del tutto diverse, e che soltanto se il progresso materiale va di pari passo con la spiritualità si può avere il vero progresso… – ‘Abdu’l-bahá, La Saggezza di ‘Abdu’l-bahá
Prossimo titolo della serie: Lo Scopo dell’Uomo: Essenzialmente Spirituale.

Queste sono opinioni puramente personali e non rappresentano l'opinione della comunità bahá'í o di qualunque sua istituzione. Gli scritti baha’i invitano ogni singolo ad una libera ed indipendente ricerca:

O FIGLIO DELLO SPIRITO!
Ai Miei occhi la più diletta di tutte le cose è la Giustizia; non
allontanartene se desideri Me, e non trascurarla acciocché Io
possa aver fiducia in te. Con il suo aiuto ti sarà possibile discernere
coi tuoi occhi e non con gli occhi degli altri, e apprendere
per cognizione tua e non con quella del tuo vicino. Pondera
ciò nel tuo cuore, come t’incombe d’essere. In verità la Giustizia
è il Mio dono per te e l’emblema del Mio tenero amore.
Tienila adunque innanzi agli occhi. - Bahá’u’lláhParole Celate, Arabo, 2

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